Lo sapevate che nel Pacifico c’è un’isola di plastica, grande quanto la Francia? E non è la sola.
Recentemente è stato calcolato che un terzo di tutta la plastica prodotta nel mondo, cioè 110 milioni di tonnellate, finisce in natura. In prevalenza in mare.
Un quantitativo enorme che rende l’inquinamento da plastica il più grave, insieme a quello dell’aria.
Per capire quali sono gli effetti di tali comportamenti scriteriati da parte dell’umanità nei confronti della Casa Comune, basta pensare che negli oceani, soprattutto nel Pacifico, sono presenti enormi isole galleggianti di plastica. In tutto ne sono state contate cinque.
Si tratta di agglomerati che si sono formati negli anni a causa del moto circolatorio delle correnti che ha portato ad accumularsi milioni e milioni di tonnellate di plastica. La più grande di queste isole ha una superficie stimata intorno ai 700mila chilometri quadrati: un’area più grande della Francia!
Oltre a rappresentare una devastazione per tutto l’ecosistema acquatico e morte certa per la fauna marina e non solo, su quelle isole sono state scoperte delle specie che hanno cominciato la loro colonizzazione.
I numeri ormai noti da tempo sono indicativi: al mondo sono 270 le specie animali vittima di intrappolamento, mentre sono 240 quelle che presentano plastica nello stomaco. Se non verrà invertita la rotta entro il 2030 si rischia un aumento del 50% di emissioni di CO2 derivanti da plastica e che triplichino quelle derivanti dal suo incenerimento.
Con un approccio sistemico sul ciclo di vita della plastica è possibile immaginare una riduzione del 57% di rifiuti plastici, mentre il bando delle monouso è in grado di ridurre la domanda di plastica del 40%.
In questo quadro diventa imprescindibile l’apporto informativo, rivolto alla promozione di buone pratiche e al cambiamento di stili di vita e di consumo più sostenibili, che tutte le aziende operanti nel settore della Grande Distribuzione possono avere impattando enormemente nel quotidiano con il grande pubblico, per lo più composto da famiglie.
Il 2022 è iniziato con lo stop alle monouso, voluto dalla UE proprio per limitare la dispersione nell’ambiente di questo elemento così dannoso. Un passo fondamentale per la difesa della natura e del nostro pianeta che richiede però un accompagnamento strategico dei consumatori verso una consapevolezza che deve tradursi, nelle case, nei luoghi di lavoro e di vacanza, in comportamenti adeguati proiettati alla costruzione di un futuro sostenibile e possibile. Senza plastica!